Storia e Maestri

Premessa

Di seguito riportiamo quella che può essere una traccia della storia del Kung Fu dalla sua “nascita” fino ai giorni nostri, dando uno sguardo alla sua evoluzione nel corso dei secoli.
Quando si scrive della storia delle arti marziali è sempre difficile mettere d’accordo tutti (a partire dagli stessi storici!), difatti molto si basa sulla tradizione tramandata oralmente, e quindi facilmente suscettibile a cambiamenti e invenzioni mitologiche di origune popolare. Pertanto quanto scritto di seguito non ha il pretesto di essere una verità assoluta nè tantomeno di essere la storia esclusiva della nostra arte, semplicemente è un “riassunto” ed un introduzione al vastissimo mondo delle arti marziali e più precisamente del Kung Fu.
Ci perdonerete quindi se non saranno menzionati tutti gli stili o ci saranno imperfezioni di date e di traslitterazione dei nomi dal cinese. Ciò che importa è che quanto scritto non ha la pretesa di screditare o nascondere eventuali stili o scuole non menzionati. Saremo felici se ci farete notare eventuali errori o mancanze attraverso i contatti disponibili nel menù di navigazione qui a fianco.
Possiamo ora passare finalmente alla storia.

Storia del Kung Fu

Nel III millennio a.C. regnava in Cina l’imperatore giallo Huang-Ti, considerato il progenitore del popolo cinese inventore della scrittura, della medicina ed anche dei primi combattimenti. Questi combattimenti prendevano esempio dai tori ed, infatti, si combatteva con elmi su cui erano inserite delle corna (Chiao-ti), caricandosi a colpi di testa.
Già in questo periodo si parla di tecniche di respirazione volte al miglioramento della salute e all’allungamento della vita. Di fatti nei periodi storici successivi (600 a.c.) fanno la loro comparsa personaggi di spicco come Lao Tze autore dell’opera Tao te Ching nella quale vengono raccolti i principi del Taoismo. In quest’opera troviamo una serie di esercizi di respirazione volti a trasformare l’energia interna (ch’i) in energia vitale. Questa è la base di partenza per dei grandi taoisti che fonderanno in seguito lo stile noto con il nome di Tai ch’i chuan.

Tra il 400 a.c. e il 250 a.c. la Cina vive il periodo degli Stati combattenti, all’interno del quale i grandi stati costituenti la Cina erano in continua lotta tra loro. E’ in questo periado di guerra che compaiono alcni tra i primi trattati sulle arti marziali e grandi maestri (tra cui va ricordato erano presenti numerse donne).
La fine della guerra e la prima unificazione della Cina avviene poi con il sovrano despota Qin Shi Huang (famoso per aver fatto costruire la muraglia cinese e l’esercito di terracotta) il quale tra l’altro vedendo le tradizioni e l’antico sapere come una minaccia fece bruciare numerosi libri e trattati, tra cui presumibilmente anche molti sulle arti marziali).
A Qin Shi Huang succedette Liu-Pang, fondatore della dinastia Han (206 a.C. 220 d.C.).
Nel periodo della dinastia Han fiorisce la pace e la cultura e con esse sisviluppano notevolmente le artimarziali. Nascono nuovi stili, ed il maestro più importante che si ricordi è Kwook-Je che fonda lo stile Ch’ang shou (stile della “mano lunga”), il combattimento a mani nude era molto popolare, c’erano tecniche corpo a corpo Chuai-ti e Shou-po (“mano che colpisce a pugno”).
Successivamente la dinastia Han viene rovesciata e il malcontento popolare porta alla rivolta dei “Turbanti Gialli”.

Inizia il Periodo dei Tre Regni (Wei, Shu, Wu), che dura fino al 280 d.C.
E’ nel questo periodo tra la dinastia Han E i Tre Regni che si ritiene si sia sviluppato il moderno sistema del Kung Fu per come lo conosciamo.Questo è anche il periodo di uno degli eroi popolari più famosi: Kuan Yu (o Kuan Kung). Si narra che questo guerriero fosse così impareggiabile nell’uso dell’alabarda (che in suo ricordo verrà appunto chiamata Kuan Dao), da essere divinizzato a tal punto (durante la dinastia Ming) da considerarlo Dio della guerra. In suo onore sorsero molti templi.
Un breve periodo di pace si raggiunse sotto la dinastia Jin tra il 265 e il 317 d.C. A questo pero seguirono numerose invasioni barbariche che frammentarono il Paese in molti regni, fatta eccezione per il sud, dove si formò uno stato unitario.
Negli anni successivi fino al 580 d.C. nello stato frammentato si susseguono diverse dinastie (dinastie del nord e del sud). In questo periodo si assiste ad una forte diffusione del Buddhismo e nuovi templi sorgono ovunque. Tra i tanti ci interessa proprio ricordare, per l’importanza che ha nella nostra storia, il tempio di Shaolin Szu (tmpio della giovane foresta) sorto sul monte Songshan nella provincia di Henan.
Nel 520 d.C. arrivò al tempio Shaolin, proveniente dall’India, il monaco Bodhidharma o Da Mo figlio di re Sugandia, esperto in medicina, meditazione e alimentazione. Bodhidarma vide che nel monastero di Shaolin-Szu, i monaci stavano ore e ore in meditazione e i loro corpi erano indeboliti, perciò mise a puntoalcune tecniche morbide d’esercizi chiamati “della seta” e 18 esercizi base di ginnastica chiamati Sho pa lo han shou ossia “le diciotto mani (tecniche) dei discepoli di Buddha.
Lunghi anni di durissimi allenamenti, trasformarono i monaci del tempio Shaolin in formidabili combattenti. La loro superiorità non era solamente fisica, ma grazie al buddismo, anche spirituale e mentale.
La Cina viene poi riunificata dalla dinastia Sui (581 – 618 d.C.), alla quale succede la dinastia Tang (618 – 907 d.C.).
Durante qust’ultima lo Shaolin si diffonde per tutto il regno, grazie anche al fatto che la conoscenza del Kung Fu venne resa obbligatoria per i reparti militari.
Sono di questo periodo famosi monaci come Chih Ts’ao, Hui Yang e Szu K’ung P’ei che creò la cosiddetta Boxe delle finte o Shang T’iao Hsia Kou Ch’úan, che letteralmente significa Pugilato della parata alta e della combinazione bassa. Durante la dinastia T’ang furono anche create Probabilmente le prime forme morbide di Shaolin che furono denominate Mien Ch’úan ossia Pugno di cotone e Jou Ch’úan (Pugilato morbido). Esse daranno origine agli stili interni. Seguirà un nuovo periodo turbolento e di frazionamenti che terminerà con una nuova riunificazione della Cina sotto la dinastia Sung (960 – 1279 d.C.).
Questa diede vita ad un periodo di fioritura culturale ed artistica, ed anche le arti marziali si svilupparono fortemente. Nel tempio di Shaolin, su 200 monaci 150 erano combattenti e 50 servi. Molti ambivano entrare nel tempio, ma pochi riuscivano ed una volta ammessi dovevano svolgere tutti i lavori più umili per anni, finché iniziavano la pratica del Kung-fu con uno dei maestri della scuola (kwoonì) ognuno dei quali era specializzato in un suo stile che non veniva rivelato neppure agli altri maestri dello stesso tempio.
Nasce in questo periodo il Mi Tsung-I Ch’úan (Boxe dell’arte di far perdere le tracce) da qui derivò poi il Ninjutsu, la famosa arte dei Ninja. Il principio dello stile, caratterizzato da tecniche rapide e circolari, è ingannare l’avversario con giravolte e variazioni imprevedibili di direzione.

Durante la dinastia Sung visse il generale Yueh-Fei, grande esperto di combattimento con la lancia, che a partire dagli esercizi di Bodhidharma mise a punto otto esercizi di ginnastica Pa tuan chin (otto pezzi di broccato). Egli fondò anche lo stile Yúeh Chia Ch’úan caratterizzato da posizioni piuttosto piccole e da tecniche molto potenti e veloci. Questo stile è tuttora praticato nel nord e nel sud della Cina; nel sud è stato modificato da altri maestri ed ha preso il nome di Yúeh Chia In Ch’ao (L’artiglio d’aquila della scuola di Yúeh).
Durante la dinastia Sung meridionale visse anche Chan San Feng, famoso monaco taoista che, secondo le leggende, fondò ilTai Chi Ch’uan riordinando le tecniche conosciute dagli stili interni.
Nel 1279 i mongoli di Qubilai Khan, nipote di Gengis Khan, conquistarono la Cina e fondarono la dinastia Yuan (1279 – 1368 d.C.).
Nel 1351 scoppiò una violenta rivolta nazionale detta dei “Turbanti Rossi”; i mongoli furono cacciati e Chu Yuan Chang, fonda la dinastia Ming (1368 – 1644 d.C.).
Durante la dinastia Ming un maestro di nome Pai Chin Tou creò il Mei Hua Ch’úan (Boxe del Fiore di Prugno).
In questo periodo visse un monaco, Chuen Yuan, che riformo i 18 movimenti di Bodhidharma e riordinò lo Shaolin in 72 tecniche fondamentali ma Tuttavia non soddisfatto, e intento a migliorare l’arte, ebbe il permesso di lasciare il tempio per cercare e conoscere i maestri migliori della Cina.
Uscire dal monastero non era cosa facile: si doveva attraversare un tunnel con molte insidie, e molti non arrivavano alla prova finale che consisteva nell’alzare con gli avambracci un’incudine (o un braciere) rovente, che marchiava a fuoco con i simboli di Shaolin, il Drago e la Tigre. Un giorno Chuen Yuan si trovò nella piazza di un villaggio ed assistette alla lotta tra un giovane ed un vecchio; si stupì moltissimo quando quest’ultimo, attaccato dal giovane, si difese atterrando facilmente il suo assalitore lasciandolo privo disensi. Il vecchio, che si chiamava Li Chieng accettò di insegnare la sua arte a Chuen Yuan e a presentarlo al suo maestro Pa Yu Feng. Dopo aver imparato molti stili, Chuen Yuan tornò a Shaolin, dove mise a punto un nuovo sistema che comprendeva 170 tecniche e si basava sugli atteggiamenti di cinque animali: la tigre, il drago, la gru, il serpente, il leopardo.
Ciò gettò le basi di molti stili moderni.
In questo periodo si sviluppano notevolmente anche le tecniche di proiezione che vengono aggiunte allo studio dello Shaolin classico.
Durante la dinastia Ming lo Shaolin venne “esportato” nell’isola di Okinawa (arcipelago delle Ryu Kyu) dando così origine al Karate.
Il tempio di Shaolin fu distrutto e ricostruito molte volte (forse 7) ed infine i monaci rimasti si sparsero per la Cina divulgando il Kung-fu.
Nel 1640 scoppiò una rivolta, Pechino fu conquistata dagli insorti e l’ultimo imperatore Ming s’impiccò. Un suo generale chiese aiuto alle tribù Manciù, che domarono la rivolta e misero un loro imperatore sul trono: iniziò la dinastia Ch’ing (1644 – 1911 d.C.). In questo periodo vi furono molti scontri tra i patrioti cinesi ed i Manciù.
Il Kung Fu assume un ruolo nuovo. Si formarono numerose società segrete formate da praticanti volte all’organizzazione e al sostentamento della rivolta contro gli invasori.
Anche i monaci di Shaolin presero parte ai combattimenti.

Nel 1659 un maestro di Shaolin di nome Ch’en Yúan Pin venne inviato in Giappone, sembra per sollecitare un aiuto contro i manciù. I giapponesi non vollero imbarcarsi in un’avventura che poteva risultare pericolosa e declinarono l’invito. Alcuni samurai scoprirono però che Ch’en era un formidabile combattente, lo pregarono di non ripartire e di insegnare loro le tecniche di Shaolin. Il maestro cinese rimase in Giappone sino alla sua morte (avvenuta nel 1670) ed i suoi insegnamenti contribuirono in modo decisivo allo sviluppo del Ju Jitsu.
Tra il 1728 ed il 1736, durante la dinastia Ch ‘ing, la repressione dei Manciù si fece sempre più forte fino a raggiungere il tempio di Shaolin dandolo alle fiamme.
Un editto del 1730 proibì poi la pratica delle arti marziali.
I monaci sopravvissuti si ritirarono nella Cina del sud e nella provincia di Fukien, costruirono un secondo tempio (il cosiddetto Tempio Shaolin del Sud) che dopo alcuni anni fu anch’esso incendiato dai manciù (all’incirca nel 1768).
I maestri si dispersero in tutta la Cina dando origine a numerose scuole. I praticanti, accanitamente perseguitati, iniziarono a riunirsi in società segrete. Per ingannare il nemico non si utilizzò più il nome Shaolin e le diverse scuole assunsero le denominazioni più varie.Gli allenamenti si svolgevano in segreto, spesso di notte. I maestri accettavano solo allievi fidati che dovevano superare prove severissime prima di poter accedere ai corsi.
Da questo periodo in poi si perse l’enorme vantaggio dell’esperienza di tutti i migliori maestri riuniti in un sol luogo.
Gli stili si differenziarono sempre di più e molti di essi risultarono inevitabilmente limitati dalle esperienze, conoscenze tecniche e idee di una sola persona.
In compenso si ebbe una maggiore diffusione del Kung-Fu in tutto il paese e soprattutto nel sud. Fino ad allora infatti i principali stili erano nati e si erano sviluppati nelle regioni del centro e del nord.
La leggenda narra che solo pochi monaci si salvarono dalla distruzione del tempio di Fukien. Essi diedero origine alle cinque scuole fondamentali di Shaolin del Sud: Hung Gar, Liu Gar, Choí (Ts’ai) Gar, Li Gar e Mo Gar.
Tra i monaci sopravvissuti vi era una donna, Nui-Mg. La monaca conobbe un giovane, Win Su Ym, si sposarono ed insieme fondarono un nuovo stile, lo Wing-Chun (“bella primavera”). Gradatamente, tra gli stile del nord e quelli del sud si svilupparono molte differenze, specialmente nell’utilizzo dei calci (pochi e basati su posizioni piccole al sud, mentre al nord impiegati più spesso e con posizioni lunghe), delle braccia e nell’impostazione delle forme.
Al sud si crearono altri stili molto famosi come il Choí Li Fut (stile fondato combinando gli stili dei maestri Ts’ai e Li) e il Pak Hok (Boxe della Gru Bianca).
Lo stesso dicasi per il nord, dove si perfezionarono o nacquero stili altrettanto importanti, come l’ Ho Ch’úan (Boxe della Gru), il Lung Ch’úan (Boxe del Drago), lo Ts’ui Pa Hsíen (Boxe dell’ubríaco, stile difficilissimo in cui il praticante si finge ubriaco per difendersi ed attaccare in modo imprevedibile, dove sono molto utilizzate le tecniche di caduta), l’ ou Ch’úan oppure Ta Sheng Ch’úan (Boxe della Scimmia, chiamata così perchè i suoi praticanti imitano gli atteggiamenti e i movimenti delle scimmie), il T’ang Lang (Stile della Mantide Religiosa messo probabilmente a punto all’inizio della dinastia Ch’ing da un maestro di nome Wang Lang che si sarebbe ispirato agli atteggiamenti del crudele insetto).
Nel periodo della dinastia Chíng si svilupparono notevolmente gli stili interni ed in particolar modo il T’ai Chi Ch’úan, lo Hsing-I Ch’úan (derivato da uno stile morbido messo a punto dal generale Yúeh Fei.) ed il Pa Kua Ch’úan. Fu proprio in questi anni che si cominciò per la prima volta a fare distinzione fra stili esterni ed interni.

In questo periodo (1711 – 1911 d.C.) numerosi maestri cinesi visitarono in Giappone l’arcipelago Ryu Kyu e, dietro richiesta degli stessi giapponesi, insegnarono la loro arte. Si svilipparono così il Karaté, il Kobudo, il Kempo, il Jiu-Jitsu.
Il malcontento verso la dinastia reggente esplose in due grandi rivolte: quella dei Taiping a metà del XIX secolo e quella dei Boxers (chiamati così perchè i loro capi praticavano lo Shaolin ed appartenevano ad una setta segreta denominata la Società dei Pugni Armoniosi) all’inizio del secolo XX, contro gli occidentali i quali avevano praticamente ridotto la Cina in condizioni di semicolonia. Le forze dei rivoltosi fecero largo uso del Kung Fu per combattere l’esercito regolare.
Nel 1911 un’insurrezione provocò il crollo della dinastia Ch ‘ing e la nascita della repubblica. Fra il 1920 ed il 1930 vi fu una notevole promozione e diffusione della arti marziali tra la popolazione.
Nel 1928 fu fondata a Nanchino un “Istituto per lo Studio delle Arti Marziali Tradizionali”.
Si organizzano poi le prime competizioni sportive, mettendo fine agli scontri tra palestre.
La arti marziali cinesi si sviluppano poi in America ed Europa, per arrivare fino ai giorni nostri raggiungento una grande diffusione, tuttavia frenata dalla cattiva pubblicità di molti film che ne mettono in risalto solo la parte violenta ed eccessivamente spettacolare che scoraggia molti possibili praticanti.
Inoltre si assiste ad un fenomeno di chiusura tra le varie scuole che tentano di difendere i propri “segreti”.
Questa vecchia mentalità (oggi giustificata solo dalla volontà di fare soldi fregandosene dello sviluppo delle arti marziali) crea spesso e volentieri incomprensioni e diffidenze che portano solo ad un frazionamento ed ad una riduzione delle possibilità di diffusione del Kung Fu.

Per chi nella lettura avesse avuto qualche problema a focalizzare le date e a posizionare le dinastie, qui è disponibile una tabella riassuntiva.

MAESTRI DELLO STILE HUNG GAR

Di seguito riportiamo quelli che sono stati i grandi maestri dello stile Hung Gar a partire dalla sua fondazione fino ai giorni nostri. Anche qui non si ha la volontà di rimarcare discendenze dirette o esclusività, semplicemente riportiamo il percorso dal quale la nostra arte proviene.

Bodhidharma. Di lui se n’è già parlato in precedenza, come si è detto per il suo contributo importantissimo può essere considerato il fondatore del Kung Fu. Per chi si fosse perso qualcosa nella spiegazione precedente, qui trovate la pagina a lui dedicata.

Chi Sim. Fu l’abate del monastero di Shaolin sul finire del 1700. Era esperto nell’utilizzo di tecniche dure, in particolare quelle della tigre. Figura di spicco nella storia del Kung Fu Hung Gar, poichè a lui si attribuiscono i movimenti fondamentali della forma Gung Gee Fok Fu Kuen (forma per soggiogare la tigre). Questa è la forma più antica ed importante dello stile, che verrà poi modificata e arricchita dai maestri successivi a Chi Sim.
Chi Sim trasmise i suoi insegnamenti direttamente a Hung Hei Gung e Luk Ah Choy.

Hung Hei Gung (1745-1825). Il suo vero nome era Jyu. Inizialmente mercante di tè vantava discendenze reali dalla dinastia Ming. Proprio per questo forse era nemico giurato dei Manciù (che avevano fondato la dinastia Ching spodestando la dinastia Ming). Partecipò a numerose sommosse e ribellioni, tanto da diventare una vera e propria spina nen fianco del governo Ching.
Ciò mise in serio pericolo la sua vita, tanto che per salvarsi chiese asilo al tempio di Shaolin (noto per ospitare rivoltosi contro l’impero Ching). Qui Hung Hai Gung si dedicò allo studio del Kung Fu. La sua abilità saltò presto agli occhi dell’abate Chi Sim, che lo prese come suo discpolo e gli trasmensse una serie di tecniche (principalmente della tigre) che fanno parte dei fondamenti dell’ Hung Gar.
Tuttavia anche il tempio di Shaolin divenne un obbiettivo dei Manciù e come noto venne distrutto e dato alle fiamme,
Hung Hei Gung fu uno dei maestri sopravvissuti e usando l’attività di mercante di tè come copertura, continuò a praticare il Kung Fu e a perfezionarlo. Ciò fu reso possibile anche alle socità di resistenza segrete che contavano un gran numero di maestri di Kung Fu, i quali spesso stringevano legami di amicizia e si scambiavano informazioni tecniche, migliorando gli stili.
Ricordiamo infatti che questa era la normalità in Shaolin, ma con la sua caduta le riunioni e gli scambi tra maestri erano dimentate sempre più difficili.
Hung Hei Gung sposò in seconde nozze (la prima moglie era morta di mlattia) Fong Wingcheun, maestra nello stile della gru.
Ciò gli permise di implementare il suo bagaglio tecnico, sercialmente per quanto riguarda la boxe a corta distanza. Dalla fusione di queste nuove tecniche con quanto appreso a Shaolin, Hung Hei Gung fondò un nuovo stile di Kung Fu che chiamò Hung Gar Kuen (cioè boxe della famiglia Hung).

Luk Achoi. Molti maestri di oggi discendono da lui piuttosto che da Hung Hei Gung.
Al contrario di Hung Hei Gung Luk Achoi apparteneva alla dinastia dei Manciù. Rimasto orfano in tenera età venne adottato dallo zio. Tuttavia a causa dei continui maltrattamenti da parte di quest’ultimo, a dodici anni Luk Achoi scappò di casa. Proprio questo fu l’evento che segnò la sua entrata nel mondo delle arti marziali, infatti, girovagando, incontrò il monaco Lei Baakfu, maestro di Kung Fu, che lo prese con sé e lo istruì alll’arte del Kung Fu. Dopo diversi anni di pratica (circa sette) Lei Baakfu consigliò al giovane Luk Achoi di andare al monastero di Shaolin e continuare lì il suo addestramento. Così fece, diventando discepolo dell’abate Chi Sim. Di conseguenza Luk Achoi ricevette gli stressi insegnamenti di Hung Hei Gung (cioè Kung Fu della tigre e rudimenti della forma Gung Gee Fok Fu Kuen). Certamente Luk Achoi e Hung Hei Gung si conobbero, poichè erano entrambi allievi di Chi Sim negli stessi anni (probabilmente Hung Hei Gung fu fratello anziano di Luk Achoi).
Tuttavia come sappiamo Shaolin divenne un centro di resistenza contro il governo dei Manciù, proprio per questo Chi Sim fece allontanare Luk Achoi dal monastero, in modo che avesse salva la vita in quanto appartenente ai Manciù e non potesse essere accusato di tradimento.
Luk Achoi si stabilì così a Canton. Qui insegnò il Kung Fu e aprì una piccola clinica dove praticava la medicina cinese. Egli ebbe un ruolo chiave nella trasmissione del Kung Fu Hun Gar, avendo come discepoli i membri della famiglia Wong che preservarono questo stile fino all’inizio del secolo scorso.

Wong Tai. Fu discepolo diretto di Luk Ah Choy ed esperto erborista istruì il figlio nell’arte del Kung Fu.

Wong Kai Ying. Figlio di Wong Tai nacque nella provincia del Canton intorno all’inizio del XIX secolo. Venne introdotto al Kung Fu fin da tenera età, praticando con il padre e il suo maestro Luk Ah Choy per oltre dieci anni. Grazie a questi studi e alle sue abilità divenne istruttore della fanteria militare di Canton.
Aprì poi un negozio di erboristeria dove insegnava anche il kung fu.
Le numerose esibizioni che Wong Kai Ying fece davanti ad un grande pubblico, contribuirono a diffondeere la sua fama in tutta la Cina, e questo gli valse il titolo di una delle “dieci tigri di Canton” (Gwongdung Sap Fu), nomina che veniva assegnata ai dieci maestri più valorosi del paese.
Morì nel 1886.

Wong Fei Hung (1847-1924).

Figlio di Wong Kai Ying praticò con il padre fin da giovane età e da lui apprese anche i principi della medicina cinese. Il padre fondò una famosa clinica medica chiamata “Po Chi Lam”, dove Wong Fei Hung crebbe assistendolo e imparando, oltre la medicina tradizionale cinese, anche molti valori come la generosità e la compassione. Di fatti il padre curava sempre i pazienti indipendentemente dal fatto che questi potessero pagare. Da questi insegnamenti deriverà la fama quasi leggendaria di Wong Fei Hung, dovuta al fatto che spese la sua vita a curare e a difendere i deboli e gli oppressi. Accompagnò e affiancò spesso il padre in giro per la Cina durante le sue esibizioni. Ciò gli permise di rendere il suo nome famoso già all’età di 13 anni. Combattente d’eccezione viene annoverato tra le dieci tigri di Canton ovvero tra i migliori maestri di tutta la Cina. Sviluppò notevolmente lo stile tanto da essere soprannominato il “padre dell’odierno Hung Gar”. All’età di circa tredici anni divenne allievo di Lam Fuksing, discepolo del grande Tid Kiu Saam; praticò con lui per circa due anni. Durante quel periodo, Wong apprese uno speciale sistema respiratorio detto Tid Sin (il filo di ferro). Fu anche istruito da Wong Yanlam, un celebre maestro di Lama pai, nonché una delle dieci tigri di Canton. Probabilmente ricevette insegnamenti anche da maestri di altre tradizioni, ma nello specifico quest’ultima informazione è preziosa per capire da quali fonti egli attinse per creare anni dopo la forma della Tigre e della Gru (Fu Hok Shoy Yin Kuen).
Grazie alle sue nuove conoscenze Wong Fei Hung ampliò il repertorio dello stile. Estese la forma Gung Gee Fok Fu Kuen introducendo le tecniche respiratorie del filo di ferro.
Wong Fei Hung insegno il Kung Fu a suo figlio Wong Hawn Sum, che seguendo le orme del padre nella difesa degli oppressi venne tragicamente ucciso nel 1890 dalla banda Dai Fin Yee. Dopo questa tragedia, Wong Fei Hung decide di non insegnare più le arti marziali ai rimanenti nove figli, per proteggerli dalle bande criminali.
Tuttavia ebbe molti allievi e tra i più celebri che continuarono la trdizione dell’hung gar ricordare Lam Sai Wing e Tang Fong.
La figura di Wong Fei Hung è divenuta quella di un eroe popolare anche grazie alla grande quantità di film che sono stati girati su di lui: si contano 89 titoli; i più famosi dei quali interpretati da Kwan Tak Hing, Jet Li e da Jackie Chan.

Lam Sai Wing (1860-1943).

Iniziò sin da giovane la pratica del Kung Fu istruito da suo padre Lam Chechung e da suo nonno Lam Geuichung. Studiò poi sotto la guida di Wu Gamsing e di Hungsaan. Dopo anni di duro allenamento e raggiunta una certa abilità, poco più che ventenne, Lam sentì parlare di un grande maestro già famoso dalla giovane età per l’abilità nell’uso del bastone. Di lui si narrava che a soli 13 anni avesse sconfitto, in meno di 10 secondi, un famoso maestro che aveva sfidato suo padre in un duello con il bastone degli otto trigrammi. Per provare le sue abilità, Lam andò alla ricerca di questo maestro per sfidarlo. Lo trovò in una piccola clinica, dove praticava la medicina tradizionale cinese. Qui si svolse il combattimento tra i due, che però durò assai poco visto che, dopo pochi secondi, Lam fu scaraventato fuori dal locale dal “calcio fantasma all’ombra della luna”. Lam non si rese conto di aver sfidato nientemeno che il grande Wong Fei Hung, una delle leggendarie tigri di Canton! Affascinato dall’abilità di Wong Fei Hung, Lam ne divenne allievo e con lui praticò per circa vent’anni.
Raggiunta la maturità come maestro Lam decise di aprire una sua scuola di arti marziali a Canton, seguendo le orme del suo maestro e insegnando nell’esercito sotto richiesta del generale Lei Fulam.
Nel 1921 e Lam Sai Wing prese parte ad una importante manifestazione allo scopo di raccogliere fondi in favore degli orfani. In quella cicostanza esibì la sua abilità nelle arti marziali e fu premiato con una medaglia d’argento da Syun Jungsaan (Sun Yat Sen), il padre della Repubblica Cinese.
Nei i primi anni della repubblica, Lam si trasferì a Hong Kong, dove fondò una scuola di Kung Fu molto importante e grazie alla quale l’Hung Gar ebbe una forte diffusione.
La figura di Lam Sai Wing fu assai importante per per lo sviluppo dello stile e la sua diffusione.
Egli infatti applicò una “politica di riforme” all’interno dello stile, apportando alcune modifiche al repertirio esistente (modifiche che ricordiamo lasciavano invariati iprincipi di insegnamento del maestro Wong Fei Hung) e introducendo nuove forme.
Quello che fece Lam fu un adattamento dello stile ai tempi, cercando di creare delle linee guida standard in modo da rendere più facile la trasmissione dello stile e il suo apprendimento da parte di tutti.
A tale proposito insieme ad alcuni studenti e collaboratori, Sifu Lam pubblicò poi tre libri sul Kung Fu; questi volumi riguardavano rispettivamente: la forma per domare la tigre (Gung gee fok fu kuen), la tigre e la gru (Fu hok seung ying kuen) e il filo di ferro (Tid sin kuen).
Lam però era troppo avanti con i tempi, e non fu capito da molti, per esempio il suo fratello di pratica Tang Fong non volle prendere parte a questo rinnovamento e decise di insegnare solo quanto Wong Fei Hung gli aveva lasciato in eredità, segnando così la nascita di un ramo “tadizionalista” che andava affiancando quello “rinnovatore” di Lam e dei suoi discepoli.
Da alcuni l’opera di Lam fu vista come un vero e proprio tradimento al mondo delle arti marziali. La sua veniva vista come una minaccia al sistema di trasmissione degli stili che, ai tempi, avveniva tra membri della stessa scuola spesso isolati dalle altre scuole. Ciò era considerata la normalità al fine di conservare le “tecniche segrete” della scuola. Tuttavia Lam vide in questo ragionamento (che poteva essere valido in tempo di guerra), un grave danno allla conservazione dello stile, che sarebbe dipeso così dalle capacità dei singoli individui che di volta in volta divenivano successori della scuola.
Quella di Lam fu quindi per quei tempi un incredibile apertura mentale, egli fu infatt il primo maestro ad aprire le porte dell’insegnamento a tutti mentre per generazioni la conoscenza di Shaolin era stata riservata a pochi scelti.

Chan Hon Chung (1909-1991).

Nacque a Canton nel 1909 e, all’età di 19 anni, si recò a Hong
Kong dove entrò a far parte della Società d’arti marziali di Lam Sai Wing diventando uno dei suoi
allievi migliori.
Nel 1936 tornò a Canton per affari, ai tempi delle aggressioni giapponesi la Cina si preparava per
la guerra e a Chan Hon Chung fu chiesto di allenare le nuove compagnie di spadaccini. Nel 1938 tornò a Hong Kong dove istituì l’Hong Chung Gimnasium e praticò tutta la vita il Dit Ta (la medicina cinese).
Nel 1938 tornò a Hong Kong dove istituì l’Hong Chung Gimnasium e praticò tutta la vita il Dit Ta
(la medicina cinese). Nel 1970 fondò l’Hong Kong Chinese Martial Art Association tutt’oggi esistente. Nel 1973 fu premiato dalla regina Elisabetta II con una medaglia al merito per i suoi contributi sociali. Fu un grande maestro d’animo sensibile e altruista che favorì con ogni sforzo la diffusione dell’Hung Gar aprendo le porte della sua palestra anche a studenti stranieri. Ebbe molti studenti di diverse nazionalità e ciò contribuì a diffondere lo stile Hung Gar a livello mondiale.
Morì nel 1991.

CONCLUSIONI

Qui ci fermiamo nella narrazione della storia e della genealogia dei maestri, poichè come abbiamo detto in precedenza non vogliamo rivendicare discendenze esclusive (anche perchè sarebbe impossibile da parte di chiunque visto il numero di allievi che Chan Hon Chung ebbe).
Per quanto riguarda la nostra scuola lo stile Hung Gar viene insegnato dal Maestro Giovanni Lo Piccolo che ha studiato molti anni con il maestro Cheung Yee Keung, allievo diretto di Chan Hon Chung.